COS’E’

ll Parlamento del Mediterraneo è un Soggetto di Diritto internazionale indipendente,  iscritta ai Gruppi di Interesse del Parlamento Europeo, al Registro delle U.N. NGO Branch Department      of  Economic and Social Affairs, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Italiano (UNAR – Antidiscriminazioni Razziali), con iscrizione in corso all’ONU. Già accreditato ai Gruppi di Interesse del Parlamento Europeo e al CNEL – Consiglio dell’Economia del Lavoro. Essa si costituisce come “Libera Associazione degli Stati del Mediterraneo” ( UE e non ) denominata: “PARLAMENTO PER LA PACE COESIONE E SVILUPPO DEI PAESI DEL MEDITERRANEO”  e per brevità “PARLAMENTO DEI PAESI DEL MEDITERRANEO”, ancora “PARLAMENTO DEL MEDITERRANEO”ovvero UPM (UNIONE PER IL MEDITERRANEO) (nomi depositati), come tale dovrà prestare ogni appoggio morale, politico, diplomatico, culturale, religioso, economico e sociale a tutti i Governi delle Nazioni, ai loro Popoli ed alle rispettive Istituzioni Parlamentari e a tutti gli Stati che vi aderiscono e che  hanno l’obbligo di prestarsi reciprocamente aiuto e collaborazione.

Sono stati registrati Copyright marchio europeo già a Novembre del 2007 e più volte pubblicizzati, con la speranza che qualcuno del governo italiano collaborasse, ma ciò non è avvenuto, ha invece aderito all’idea, la Francia, perché come sempre non vengono prese in considerazione le risorse, o per meglio dire le menti creative del nostro paese solo perché non appartenenti a famosi, ricchi, o potenti.

“l’11 settembre – ha così detto, il leader delle due organizzazioni promotrici,  si è rivelato un virus che sta scoppiando su tutti e un primo passo per vincere insieme è ritornare alla fiducia tra persone e popoli, bisogna quindi continuare ad investire facendo in modo che gli imprenditori traccino la strada e la politica li protegga”.

In questa situazione l’Italia, grazie alla sua storia e alla sua posizione geografica, è chiamata a svolgere un ruolo chiave in Europa. Da qui l’importanza di una cultura comune che dalle crisi internazionali vada al rilancio di politiche di cooperazione, scambi culturali e valorizzazione del patrimonio ambientale e storico- ‐artistico, oltre che ad affermare l’avvio verso la realizzazione di un vero e proprio “spazio giuridico mediterraneo”, verso l’apertura di nuove frontiere che vadano verso l’armonizzazione dei principi fondamentali; la cooperazione giuridica è un fatto rilevante in questa ottica di certezza, di leggi uguali in cui riconoscersi.

Importante è anche lo sviluppo sostenibile quale principio guida dei Paesi del Mediterraneo così come della Comunità Internazionale. La necessità di un approccio partecipativo territoriale e l’esigenza di accrescere la cooperazione in tema di ambiente e sviluppo sostenibile sui e tra i diversi livelli, e quindi anche attraverso il PARLAMENTO per la pace coesione e sviluppo dei paesi DEL MEDITERRANEO”.

Oltre a questo progetto, anche il disinquinamento del Mediterraneo era un’idea italiana che stavano sviluppando l’Osservatorio Parlamentare Europeo e il C.I.C.S. con la fondazione Jean Michel Cousteau; ma questa ci è stata sottratta dalla Francia. Come si vedono tanti buoni propositi, tanto utili quanto innovativi.

Ora, lasciando stare la rabbia del vedersi crollare davanti ad un progetto in cui si credeva davvero, per vederlo magari in mano a chi trova in ciò solamente un modo originale per fare del Business, che questo comunicato serva a scuotere le menti sopite degli italiani, che di tanti e tanti problemi sono consapevoli, ma poco e ancora meno fanno per cambiare le cose.Basta con l’omertà. Non c’è più tempo.

Lasciare che la minoranza pensi alle soluzioni è quasi tollerabile, ma veder rubate e strumentalizzate le proprie idee da altri, no, è sicuramente troppo.

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