I POPOLI DEL MARE, CRETA E LA CIVILTA’ MINOICA
IL MEDITERRANEO ENTRA NELLA STORIA
Finora la storia dell’uomo è stata la storia delle grandi civiltà dell’Antico Oriente, dove è nata la civiltà stessa. Quando la Mesopotamia, l’Egitto, la Valle dell’Indo e la Valle del Fiume Giallo, in Cina, avevano raggiunto grandi conquiste nell’ organizzazione sociale, i popoli che vivevano intorno al Medirerraneo si trovavano ancora nell’oscura preistoria. E lo rimarranno ancora per millenni.
Il terzo millennio a.C. rappresenta il momento più alto per le civiltà dell’Antico Oriente. E’ in questo periodo che essi produssero le loro massime conquiste. I popoli che vivevano intorno al mediterraneo, invece, dovranno aspettare il secondo millennio per fare la loro comparsa nella storia con due civiltà premature come quella minoica e quella micenea
E bisogna aspettare il primo millennio a.C. per trovare le due grandi civiltà che sono le nostre dirette antenate: la Grecia e Roma, che uscirono dall’oscurità della preistoria e si incamminarono verso un mondo totalmente diverso da quello dell’Antico Oriente.
I Greci elaboreranno tutta la strutturs intellettuale dell’uomo e fisseranno tutte le categorie del pensiero che saranno poi una costante nella storia dell’uomo fino ai nostri giorni. I Romani produrranno le fondamenta del diritto ed elaboreranno quella visione pragmatica (pratica) della vita che li condurrà a realizzare grandi opere nell’ingegneria civile e ne diritto.
Noi siamo figli di queste due grandi civiltà. Da entrambe abbiamo ereditato il loro più ricco patrimonio.
b) I POPOLI DEL MARE
La civiltà è nata nell’Antico Oriente. E da lì si diffuse in tutto il mondo, ma non in tutte le direzioni. Essa si è diffusa da Oriente verso Occidente. Il centro di diffusione è stata la bassa pianura della Mesopotamia, terra aperta e circondata da popolazioni barbare e bellicose.
Solo ad est i Sumeri della Mesopotamia avevano, con l’Elam, una civiltà forse antica quanto la loro, se non più antica. Ad Occidente e a Nord avevano i popoli della montagna (Ittiti, Mitanni, Urriti) (fig. 203, le popolazioni insediate nella regione mesopotamica) e le città della Mesopotamia settentrionale con popolazione semitica, che essi stessi avevano fondato e a cui avevano imposto la propria supremazia. Entrambe queste due realtà premevano su di loro per partecipare al loro splendore e alle loro ricchezze.
I primi a costituire un impero, nel terzo millennio a.C., e ad unificare tutta la bassa pianura della Mesopotamia fu Sargon I di Accad. A questo seguì, nel secondo millennio, il grande e luminoso impero di Ammurabi di Babele.
Le popolazioni limitrofe erano ancora in una fase di incubazione. Erano forti e bellicose, ma senza una propria civiltà, se si eccettua l’Assiria, che era parte integrante della Mesopotamia, anche se situata nella parte più settentrionale, a ridosso dei popoli della montagna. Il loro punto di forza era l’arte della guerra. La civiltà la prenderanno dalla Mesopotamia, anche se conserveranno sempre i loro caratteri originari.
c) LE PRIME CIVILTA’ DEL MEDITERRANEO
Con l’impero ittita sentiamo parlare per la prima volta dei popoli del mare, i popoli che vivevano ad Occidente dell’Anatolia, sulle rive del Mediterraneo.
Le fonti storiche egiziane non dicono chi erano. E’ certo, però, che, intorno al 1200 a.C., furono questi popoli del mare che provocarono la caduta dell’impero ittita e la distruzione della civiltà micenea.
Prima che si sentisse parlare di questi popoli, nelle isole e sulle coste del Mediterraneo orientale erano sorte Creta e Micene, due grandi civiltà che avevano sviluppato una propria cultura originale, che costituirà le premesse di quella greca.
La civiltà della Mesopotamia, quella egiziana e quella ittita non ebbero un futuro. Esse uscirono definitivamente dalla storia, anche se il nostro debito verso di loro rimane grandissimo. Le civiltà del Mediterraneo, invece, avranno un grande futuro davanti a loro. Noi siamo i loro diretti discendenti.
d) LA CIVILTA’ DI MINOSSE
L’Occidente entra nella storia con la civiltà minoica di Creta, la quale conobbe uno sviluppo ininterrotta per sette secoli (2000-1400 a.C.). Dopo questa data essa sparì, probabilmente ad opera degli Achei, una popolazione di stirpe indoeuropea, che si era stabilizzata sulla terraferma greca e aveva fondato un certo numero di città, di cui Micene era la più splendente e la più potente.
Creta è un’isola del Mediterraneo, situata ad uguale distanza dalla terraferma greca e dalle coste degli imperi dell’Antico Oriente (fig. 204, posizione geografica di Creta). L’isola è piuttosto montuosa e all’epoca della civiltà minoica doveva anche essere coperta di foreste.
La civiltà, che fiorì su quest’isola nel duemila a.C., viene divisa in due periodi. Il primo, quello dei primi palazzi, durò dal 2000 al 1700 a.C. circa. E non si sa bene perchè esso ebbe fine. Probabilmente a causa dell’eruzione del vulcano Tera che distrusse molte delle città che erano sorte sull’isola.
Il secondo periodo, quello dei nuovi palazzi, arriva fino al 1400 a.C. circa, quando ormai Micene era diventata forte e potente e molto probabilmente ne provocò la distruzione (fig. 205, Monumento simbolo della civiltà cretese).
La civiltà minoica presenta delle caratteristiche originali che sono alquanto differenti da quelle delle civiltà più antiche. Tuttavia non si esclude una qualche influenza di queste civiltà, specialmente di quella egiziana nella tecnica della scrittura e nella realizzazione di oggetti materiali.
Creta, comunque, elaborò sue proprie caratteristiche, che ritroveremo poi in parte nei Greci del continente.
1) UNA CIVILTA’ RAFFINATA
La civiltà cretese era una civiltà urbana molto raffinata (fig. 206, Vasca da bagno cretese in terracotta). Le sue città avevano uno splendore unico. Le strade e le piazze intorno al Palazzo reale erano pavimentate.
Era una civiltà che viveva in pace e non aveva bisogno di un esercito per difendere se stessa da possibili invasioni, anche se la potenza della sua flotta (fig. 207, Nave cretese) si faceva sentire in tutto il Mediterraneo Orientale.
Essa era il faro che illuminava tutte le popolazioni che vivevano sulle terre continentali della Grecia, che erano ancora molto indietro nello sviluppo della civiltà.
Le sue attività economiche e commerciali erano principalmente l’olio d’oliva, il vino e, naturalmente, il prodotto della pesca (fig. 208, Figura di pescatore). Essa aveva un artigianato molto fiorente ed esportava i suoi prodotti (terrecotte, tessuti, utensili di bronzo, ecc.) in tutte le direzioni. Le materie prime, specialmente i ninerali (stagno e rame), le importava dagli stati limitrofi (fig. 209, Le direzioni del traffico commerciale di Creta).
2) LA NUOVA ARCHITETTURA
Tutta la civiltà minoica ruotava intorno ai grandi palazzi delle singole città. E su tutti predominava il vasto e monumentale palazzo del mitico re Minosse (fig. 210, Rovine del palazzo di Minosse a Cnosso: una delle entrate principali).
Questo palazzo, a più piani, non fornito da mura difensive, era una vera e propria cittadella a forma quadrangolare con un grande cortile interno rettangolare (fig. 211, Ricostruzione del mitico palazzo di Cnosso). Gli architravi dei piani superiori erano retti da colonne che si restringevano alla base.
Nel palazzo si svolgeva gran parte della vita pubblica, religiosa e produttiva. Vi erano le stanze riservate al trono (fig. 212, Ricostruzione della sala del trono di Minosse nel Palazzo di Cnosso), le stanze in cui si svolgevano i riti religiosi, le stanze dove gli artigiani lavoravano le pietre preziose, l’avorio, l’argento (fig. 213, Vaso finemente lavorato con la figura di un polipo) e le stanze che venivano utilizzate per immagazzinare tutti i prodotti (fig. 214, Le celle con le giare per la conservazione dell’olio, del vino e del frumento nel palazzo di Cnosso).
Le stanze più importanti erano finemente affrescate con scene di fiori, animali marini e di persone elegantemente vestite (fig. 215, Affreschi del Palazzo di Cnosso). Le colonne, le scale, le decorazioni avevano tutti una finezza che non troviamo nelle altre civiltà.
Minosse era un re-sacerdote, come lo erano stati i re dell’Antico Oriente, ma, a differenza di questi, egli basava la sua potenza non sulla proprietà della terra, ma sul commercio. Egli è il primo re-commerciante che incontriamo nella storia.
3) LA RELIGIONE
La religione minoica era completemente differente da quella delle civiltà mesopotamiche o egiziana. Essa non aveva grandi edifici per il culto, nè una casta sacerdotale.
Era una religione che poteva essere espressa in ogni luogo: le stanze di casa, la caverna di una collina o la fonte di una sorgente, ecc. (fig. 216; Tempio della dea madre, ricostruzione).
la Dea Madre
Era una religione politeistica con divinità principalmente femminili. Accanto alla dea della fertilità, la dea madre, protettrice degli uomini e degli animali e signora dell’ oltretomba, troviamo la dea degli animali, la dea della nascita, la dea colomba. Nelle famiglie era molto diffuso il culto della dea serpente (fig. 217, maiolica della dea dei serpenti). Il serpente era considerato il guardiano della casa.
Gli dèi non erano terribili, anzi, essi erano quasi umanizzati. La cerimonia del toro che veniva afferrato per le corne dalle ragazze e dai ragazzi sembra faccia parte di una religione più arcaica. Le divinità erano quasi tutte femminili perchè la donna era tenuta in grande considerazione nella società minoica. Essa partecipava alla vita pubblica, come non farà la donna greca in seguito
Civiltà cretese

La civiltà cretese (detta anche “civiltà minoica”) si sviluppò lungo le coste e nelle isole dell’Egeo dal II millennio al 1400 a.C. e prende il nome dall’isola di Creta, dove gli scavi archeologici, in epoca moderna, hanno portato alla luce le testimonianze più rilevanti di questa civiltà.
La civiltà cretese si basava prevalentemente sull’agricoltura, grazie al fertile suolo del’isola che produceva olio, grano e vino in abbondanza, e sul commercio marittimo.
Dotata di una potente flotta e governata da sovrani amici fra loro, Creta godeva di prosperità e pace che, grazie anche ad un florido commercio con altre città della Grecia, dell’Egitto e della Siria, le consentirono di arricchirsi in modo considerevole.
La popolazione viveva in numerosi villaggi e in una decina di citta’ costruite in prevalenza lungo le coste; le città cretesi erano prive di mura, forse perché il mare proteggeva gli isolani da pericoli esterni e rari erano i conflitti interni. Nelle città più importanti sorgevano i palazzi che, oltre ad essere la residenza del re, erano anche il centro delle attività economiche, con i loro grandi magazzini per la raccolta del cibo, le botteghe artigianali, gli archivi, gli spazi teatrali dove si svolgevano cerimonie pubbliche.
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