Popolo | Area Geografica |
Sicani | Sicilia meridionale ed occidentale |
Elimi | Estremità occidentale della Sicilia (Segesta, Erice, Entella) |
Siculi | Sicilia orientale |
Fenici | Coste e isole (prima dell’arrivo dei Greci), poi estremità occidentale (Mozia, Panormo, Solunto, Lilibeo) |
Ausoni | Sicilia settentrionale e centro-orientale, isole Eolie |
Morgeti | Morgantion |
Sicani
I Sicani erano un popolo della Sicilia che, secondo la tradizione, era stanziato anticamente su gran parte dell’isola. In seguito, l’area ad est del fiume Salso, fu occupata dai Siculi, che soppiantarono i primitivi popolatori. Le poche e frammentarie notizie storiche sui Sicani giunte fino a noi provengono dai Greci che, quando iniziarono ad insediarsi in Sicilia (VIII secolo a.C.), trovarono tre diversi popoli: i Sicani a occidente, i Siculi nella parte orientale e gli Elimi nella regione nord-occidentale.
Quasi tutti gli storici greci e latini concordano col fatto che i Sicani fossero di origine iberica; solo Timeo (riportato da Diodoro V,6,1-3) indica i Sicani come popolazione autoctona, insediati in origine su tutta l’isola, dediti all’agricoltura, furono sospinti nelle parti occidentali a seguito di una forte eruzione dell’Etna che ricoprì vaste zone dell’isola
Elimi
Intorno al XII secolo a.C. una mescolanza di esuli si fusero con gli insediamenti sicani presenti in quella parte del territorio. Questa nuova mescolanza di genti costituì il popolo degli Elimi, fondatori delle città di Elima, Erice, Entella ed Egesta (Segesta). Le origini degli Elimi sono sconosciute, probabilmente derivano dalla mescolanza di genti autoctone con popolazione di tipo egeo e, forse, gruppi liguri. Sembra certa la loro origine non greca.
Si deve ritenere che dovette esistere una colonia di troiani anteriormente all’arrivo di Elimo e Egesto, volendo mettere d’accordo questo anche con quanto riportato da Ellanico potremmo dire che presso Erice nella Sicilia occidentale vi era già un popolo che abitava a fianco ai Sicani in armonia, come si deduce da Dionisio di Alicarnasso:
Siculi
I Siculi (“Sikeloi” dal nome del presunto re siculo “Sikelòs“), appartenenti a un popolo indoeuropeo di origine italica (protolatini)[senza fonte], raggiunsero la Sicilia attorno al XV secolo a.C. Attorno al 1000 a.C., fecero ritirare le popolazioni dei Sicani nella parte sud-occidentale della Sicilia. Diodoro Siculo[5] riporta che le aree lasciate libere dai Sicani a seguito dell’eruzione dell’Etna furono occupate dai Siculi provenienti dalla penisola italiana e che dopo una serie di conflitti con i Sicani si giunse alla stipulazione di trattati che definivano le frontiere dei reciproci territori. Dionigi di Alicarnasso[6] nella sua storia delle antichità romane parla dei Siculi come della prima popolazione che abitò la zona di Albalonga, dove poi sorse Roma.
Il nuovo confine territoriale fu il fiume Salso dove rimase fino all’arrivo dei Greci.
Siculo (o Sikelòs o Siculos), è il presunto Re siculo che avrebbe dato il nome al popolo Siculo e alla Sicilia (Sikelia). La sua figura nella tradizione storiografica rimane costantemente legata alla storia del popolo Siculo che dalla penisola italiana passò in Sicilia, anche nei casi in cui si suppone che il popolo non fosse di Siculi, ma di Ausoni o di Liguri, sempre dello stesso popolo, e dello stesso re si parla. Antioco Senofaneo parla di un Siculo indistinto che sembra comparire dal nulla per dividere le genti, i Siculi dai Morgeti e dagli Itali-Enotri. Filisto di Siracusa, riportato da Dionigi di Alicarnasso dice che le genti le quali passarono dalla penisola italiana in Sicilia sarebbero state in realtà dei Liguri condotti da Sikelòs figlio di Italos. Servio[7] dice che la città da lui chiamata “Laurolavinia” sorse dove già abitava “Siculos“.
Fenici
Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Sicilia fenicia.
Si erano stanziati inoltre su tutta la costa occidentale, i Fenici che si riservarono i promontori sul mare e le isolette adiacenti, per il loro commercio con i Siculi. I primi mercanti-navigatori fenici si spinsero nel Mar Mediterraneo occidentale a partire dalla fine del XII secolo a.C.. Il primo insediamento fu la fondazione di “Mtw”, cioè Mozia, che si ingrandì molto ospitando i Fenici espulsi dai Greci. Archeologicamente è testimoniato un insediamento della fine dell’VIII secolo a.C..
Nel 734 a.C. coloni Fenici di Tiro avevano fondato Mabbonath, l’odierna Palermo, già abitata dai Sicani. Kfra (Solunto) fu il terzo polo delle colonie fenice in Sicilia, fondato intorno al 700 a.C. Le tre città rivestirono un ruolo di primaria importanza nei commerci con le zone circostanti e validi porti amici per le navi degli alleati Elimi.
Ma in seguito al successivo approdo degli Elleni, abbandonate quasi tutte le coste e raccoltisi in vicinanza degli alleati Elimi, si tennero Mtw (Mozia), Kfr (Solunto) e Zyz (Panormo). Il luogo scelto dai Fenici per le loro città era favorevole, sia per la vicinanza degli alleati Elimi, sia per la brevità della traversata tra Cartagine e la Sicilia da quel punto. Oltre Tucidide anche Pausania fa riferimento a queste stesse popolazioni (Fenici, Sicani, Siculi, Elimi e sostituisce però il nome “Frigi” a “Elimi”).
Morgeti
Oltre ai Cartaginesi, ai Sicani, ai Siculi ed agli Elimi, la tradizione storica ci ricorda la popolazione dei Morgeti di cui Strabone[8] ci parla senza però precisare l’epoca della loro immigrazione in Sicilia coi Siculi e senza darci particolari di sorta; l’unica città importante di questa popolazione sarebbe quella di Morgantion il cui fondatore sarebbe stato l’eroe eponimo Morgete, si parla inoltre di una città chiamata Murganzio presso l’attuale villaggio di Agnone Bagni.[1]