DALL’EUROPA ALL’ASIA

Bosforo-Dardanelli: il «Vello d’oro» passò di qui

bosphorus

Russia meridionale, Bulgaria, Romania, Ucraina e gran parte del Caucaso dipendono, per i loro scambi marittimi, dall’apertura dello stretto dei Dardanelli (lungo 60 km) e del Bosforo (lungo 30 km). In tempo di pace la navigazione è libera, ma la Turchia, che li controlla, può intervenire per evitare disastri ambientali. L’ipotesi è tutt’altro che remota, dato che la megalopoli di Istanbul (oltre 9 milioni di abitanti) è attraversata ogni anno da 50mila navi (in genere di tonnellaggio medio- piccolo), di cui quasi 6mila petroliere (oltre 15 al giorno) che trasportano poco meno di 3 mb/g, tra greggio e raffinati (ma furono quasi 3,5 mb/g nel 2005).

E che proprio a Istanbul le due rive si sfiorano (700 metri di distanza minima). Per limitare al massimo i rischi, la Turchia ha promosso la costruzione di varie pipeline alternative (dal Caucaso e dalla Russia meridionale) e altre sono in progetto (South Stream,dalla Russia alla Bulgaria), Nabucco (da Iran e Irak alla Bulgaria) e così via.

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